Dal rilievo in Camera-scanner alla piattaforma di fruizione QTVR-based stereoscopica. Metodologie integrate per il monitoraggio e la valorizzazione delle superfici pittoriche in ambiente rupestre
DOI:
https://doi.org/10.48258/arc.v7i1.1266Parole chiave:
valorizzazione, fruizione, restauro virtuale, fotogrammetria,Abstract
Il contributo illustra la recente attività di ricerca realizzata in collaborazione con le Cattedre di Storia dell'Arte Medievale dell'Università del Salento (Prof. Marina Falla Castelfranchi) e dell'Università di Bari (Prof. Gioia Bertelli). Il lavoro, realizzato nel corso del 2015, ha riguardato il rilievo e il monitoraggio di alcune pitture ad affresco presenti all'interno di tre chiese rupestri della Puglia meridionale: la cd. Lama d'Antico e la chiesa di San Lorenzo a Fasano (BR) e la cripta detta dei Santi Stefani a Vaste di Poggiardo (LE)[1], tutte caratterizzate da invasi con forme e dimensioni differenti tra loro.
La prima chiesa presenta una pianta allungata a due navate diseguali, interrotte al centro, in corrispondenza dell'ingresso, da una cupola a cui si innestano tre bracci di croce con il soffitto realizzato a volte a botte. L'area presbiteriale è chiusa da due absidi e dalla nicchia del diaconico mentre le pareti sono scandite su tre lati da arcate cieche. La seconda chiesa, di San Lorenzo, è caratterizzata da un'aula pressoché quadrata con un unico pilastro al centro e separata da un'iconostasi a due ingressi dall'area presbiteriale su cui si aprono due absidi, una semicircolare e l'altra rettangolare. Infine, la terza chiesa presenta un'aula suddivisa da sei pilastri in tre navate desinenti ad est in altrettante absidi semicircolari. Tutte e tre gli ambienti rupestri sono decorati da differenti cicli pittorici collocabili cronologicamente tra XII e XVI secolo.
Riferimenti bibliografici
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